SPUNK

CarƏ monellƏ del Futuro…

CarƏ monellƏ del Futuro,

qui sul Pianeta Terra è l’anno 2023 ed oggi è un martedì di nuvole e vento. Dirai tu, che disastro! E mezzo che lo è, è vero, un mezzo disastro. Esiste la tv, ne troverai di vecchi cimeli nel futuro, che credo non si accenderanno. La usano qui per raccontarci di ciò che succede nel mondo e nel mondo, sempre a detta della tv, succede sempre questo: Guerre, pandemie, carestie, siccità, disastri ambientali, persone disperate che nel mare o tra le montagne cercano una via di fuga, un mondo migliore, trovando spesso la via per la morte. Non è un gran mondo, carƏ monellƏ, questo in cui oggi ci troviamo e lo spero davvero che tra 100 anni la situazione per voi sia diversa. Ma mi chiedo anche, come? Come darvi un 2123 che sia diverso, che sia migliore?

Certo, direte voi leggendo i libri di storia, qui dagli Egizi fino al 2089 non c’è stata pace. Ma ai libri di storia chissà per quale motivo, piace parlare di guerra. Io credo, semplicemente, perché agli uomini piace farla. Piace anche guardarla. Qui ci sono pure i film che parlano di guerra, scene lunghissime e noiose di bum e bam, e barabarabaaam! Però…il cinema! E questo ve lo auguro… un grande prato verde in cui in estate proiettare sul muro di una vecchia piscina…il CIMENA! E i popcorn, e le caramelle gommose!!!!

Comunque, come stavo dicendo, anche se ai libri di storia piace parlare sempre di guerra e agli uomini farla, c’è sempre un argomento migliore, un gioco più divertente, un quadro più emozionante. Pensa, nonostante qua è il 2023!

È per questo che vi abbiamo scritto tutte queste lettere. Un po’ per paura, un po’ per scaramanzia, un po’ per curiosità, certo. Ma anche per dirvelo, che noi, la stiamo cercando una via migliore. Lo sai, siamo degli egocentrici nel 2023, ci sembra sempre che fare sia la soluzione. Fare qualcosa, qualsiasi cosa, credendo che sia bene… Noi un po’ ci proviamo a cercare di capire se una cosa è giusta o no. Ma, alla fine siamo questi, esseri umani nel vortice di questi terribili anni ’20 del 21° secolo. Egocentrici e terreni. E abbastanza spaventati. E per quando ad esempio la guerra faccia paura e anche per paura che poi si fa la guerra.

Non voglio intristirvi, monellƏ futurƏ. Ma sta tv, questi social! Io però voglio immaginarvi e immaginando voi forse riesco a migliorare me, essere meglio anche per il bambino futuro che ho nella pancia. Nascono ancora così i bambini nel 2123? Se nascono…

E comunque io, il Futuro me lo immagino così: Verde!

Spero saprete cosa significa Verde tra 100 anni, perché se di buono qualcosa qua c’è, spenta tv e smartphone, è il paesaggio che si vede da questa finestra. VERDE. Ed è per questo che vi auguro tutto il verde che anche oggi qui non riusciamo ad immaginare. E poi questo mi immagino…

Mi immagino libri di storie e non di storia, in cui dentro ci siano avventure meravigliose e nuove amicizie. Nuovi o antichi amori. Musiche vecchie e nuove da cantare. Mi immagino parchi giochi ovunque. Negli ospedali la riabilitazione al gioco per gli ultimi rimasti senza. Nei campi fioriti le scuole e le prigioni spazi aperti in cui ogni arte è medicina. E poi vi immagino tutti diversi, bianchi, neri, gialli, azzurri. Nei vestiti e nelle idee. Mi immagino tavolozze di colore che saprete mescolare, nessun armocromia, nessuna moda stagionale!

In mare ci si va con navi a vele aperte, dove sul ponte c’è posto per ballare per tuttƏ e si sta in acqua solo per nuotare e osservare i pesci. Sottoterra, nei bunker che oggi abbiamo costruito per ripararci dalle bombe, riserve d’acqua fresca e inesauribile solo per sicurezza e lungimiranza. Perché i ghiacciai saranno diventati chiese e moschee, sinagoghe, luoghi sacri per tutti e per tutti irraggiungibili. Così come le foreste, abitate dagli animali più selvatici a cui voi non presterete più attenzione, interesse, siringhe di sonnifero e caccia dilettantistica o agonistica che sia, così potranno vivere liberi e con la loro privacy. Perché anche le piante e gli animali avranno, senza saperlo, conquistato i loro diritti. Glie li avrete dati voi, che un po’ egocentrici lo siete rimasti comunque.

E allora avete pensato bene di scrivere una nuova legge, che vada bene a tutti, anche ai più brontoloni e a quelli che avevano più da perdere in fatto di oggetti, denaro, spazio che occupano sul Pianeta, comodità inaudite, cose che si sarebbero potuti arrabattare e a cui ora hanno rinunciato. La rinuncia dei più forti! Nuova epoca mondiale! Sarà così che sarete tutti diversi e ognunƏ felice e contentƏ. A modo suo.

Ma non rinunciate ve le prego ai picnic, alle altalene, agli abbracci, ai concerti, alle passeggiate, all’amore!

 CarƏ monellƏ del Futuro, sarebbe così bello se bastasse scriverlo per esaudire il desiderio di un mondo migliore e invece bisogna rimboccarsi le maniche. Io non credo che riusciremo a risolvere tutto, ad essere più buonƏ, più felicƏ, più tranquillƏ. tutti più sazƏ o meno affamatƏ, tutti più sanƏ o meno ammalatƏ, tutti più ricchƏ o meno ai margini, tutti più liberƏ o meno ingabbiatƏ. Ma nonostante la tv, lo smartphone, i libri di storia, le scene di guerra nei film, c’è sempre stato chi c’ha provato ad essere migliore. Allora, anche se lì da voi non sarà bello come ho desiderato io, ricordate almeno che saranno le vostre scelte audaci a cambiare il corso degli eventi anche se non a prima vista, e a definirvi e spesso, alla fine, anche a rendervi felicƏ. C’è una frase che mi piace sempre citare, che assomiglia a questa cosa che ho appena detto e la frase è: “Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità” . La dice un certo Silente ad un altro certo Harry.

E allora se c’è una cosa che alla fine vi auguro è che almeno nel 2123 possiate ancora leggere Harry Potter, e male, male, non sarà andata!

V. Dal 2023, con affetto.

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